Richard III ⎮ Gidon Saks
Duchess of York ⎮ Sara Fulgoni
Clarence e Tyrrel ⎮ Christopher Lemmings Lady Anne ⎮ Annalena Persson
Queen Elisabeth ⎮ Christina Daletska
Buckingham ⎮ Urban Malmberg
Richmond ⎮ Paolo Antognetti
Edward IV ⎮ Philip Sheffield
Clarence/Tyrrel ⎮ Christopher Lemmings
Hastings ⎮ Simon Schnorr
Lovell ⎮ Zachary Altman
Catesby/Rivers ⎮ Till von Orlowsky
Ratcliffe/Brackenburry ⎮ Szymon Chojnacki
1st Murderer/Archibishop ⎮ Matteo Ferrara
II Murderer/Mayor ⎮ Francesco Milanese
Prince Edward⎮ Jonathan De Ceuster
Direttore ⎮Tito Ceccherini
Regia ⎮Robert Carsen
Assistente regia ⎮ Frans Willem de Haas
Scene e Costumi ⎮Radu & Miruna Boruzescu Light designer ⎮ Robert Carsen e Peter Van Praet
Drammaturgo ⎮ Ian Burton
regia del suono ⎮Davide Tiso
Orchestra e Coro del Teatro La Fenice
maestro del Coro ⎮ Claudio Marino Moretti
Kolbe Children’s Choir maestro del coro ⎮ Alessandro Toffolo
produzione originale di Opera Vlaanderen, Antwerp/Gent
prima rappresentazione italiana allestimento Fondazione Teatro La Fenice
sopratitoli in italiano e in inglese
Un’opera interamente cucita intorno a Riccardo III,
grande protagonista della storia inglese nel bene e nel male. Affetto
da deformità fisiche e psicologiche, assetato di potere al punto da
annientare la sua stessa famiglia, nella partitura di Battistelli assume
caratteristiche drammatiche e ironiche, seducendo vittime e spettatori
con il carisma istrionico di un leader diabolico e tuttavia
fragilissimo. Da un punto di vista musicale, Riccardo è capace di tutto:
dialoga con tutti i personaggi e con l’orchestra dando sfoggio di una
personalità multipla, imprevedibile, capricciosa, insicura e
spietatamente crudele. Un ruolo da sovrano assoluto della voce, capace
di compendiare un forte impatto interpretativo con un notevole
virtuosismo vocale. Il libretto ripercorre la tragedia shakesperiana
alternando un’articolazione drammaturgica scandita da imponenti quadri
di guerra e di preghiera, con il coro impegnato in ruoli diversi,
talvolta partecipe dell’azione in intensi primi piano, a tratti invece
estraniandosi nello spazio riservato al controcanto di chi, come in una
tragedia greca, commenta fuori dallo spazio scenico la vicenda.