Di nuovo ci darem la mano Il 2020 è stato un anno di rinvii e chiusure per tutti, ma soprattutto per il mondo della cultura e della musica. Proprio nel 2020 avremmo voluto ricordare e festeggiare un nostro grandissimo musicista, Giuseppe Tartini, di cui lo scorso anno ricorreva il duecentocinquantenario della morte (1770); colmiamo questo debito quest’anno con una rivisitazione dei suoi lavori per violino da parte del compositore inglese Gordon Jacob. Ancora una ricorrenza è quella che ricorda invece quest’anno il cinquantenario della morte di un compositore come Igor Stravinskij, con i suoi Tre Pezzi per quartetto d’archi, il cui carattere astratto e contrastante lasciò sgomenti pubblico e critica alla prima esecuzione del 1915. Integrano il programma prime esecuzioni assolute cadute in letargo durante l’inverno della pandemia che finalmente possono risvegliarsi e sbocciare, come quelle di Mario Guido Scappucci e Mario Pagotto. Infine Franz Danzi, compositore che incarna perfettamente la transizione dal classicismo al romanticismo, la cui Fantasia su “La ci darem la mano” op. 45 speriamo sia veramente di buon auspicio affinché di nuovo al più presto tutti “ci darem la mano” senza remore e paure.
Giuseppe Tartini (1792-1770)
Concertino (1945)
liberamente arrangiato da Gordon Jacob (1895-1984)
per clarinetto e quartetto d’archi
Igor Stravinskij (1882-1971)
Tre pezzi (1914)
per quartetto d’archi
Mario Guido Scappucci (1964)
Cener’Ella
per clarinetto e violoncello
Mario Pagotto (1966)
Suite degli arcani
per violoncello solo
Franz Danzi (1763-1826)
Fantasia su “La ci darem la mano” op. 45 (1814)
per clarinetto e quartetto d’archi
Ex Novo Ensemble
Davide Teodoro clarinetto
Carlo Lazari violino
Annamaria Pellegrino violino
Paola Carraro viola
Carlo Teodoro violoncello