Simon Boccanegra non è l’unica opera, nella produzione verdiana, a subire, nel corso degli anni, una trasformazione. Tratto, come Il trovatore, dal dramma omonimo di Antonio García Gutiérrez, e ridotto a libretto da Francesco Maria Piave, è presentato alla Fenice il 12 marzo 1857 con esito piuttosto deludente, per poi essere accantonato da Verdi. Sarà solo la tenacia dell’editore, Giulio Ricordi, a far riprendere in mano nel 1880 lo spartito all’anziano compositore, anche grazie al fondamentale incontro con Arrigo Boito, che metterà anonimamente mano al testo. La fosca e dolente storia del doge plebeo di Venezia, Simon Boccanegra appunto, offre, come accade spesso nella musica di Verdi, amare riflessioni sul potere e sulla lealtà.
nuovo allestimento Fondazione Teatro La Fenice
con sopratitoli in italiano e in inglese
Simon Boccanegra
Luca Salsi (23,25,27,29/01)
Simone Piazzola (1,10,12,14/02)
Maria Boccanegra Francesca Dotto
Jacopo Fiesco Alex Esposito
Gabriele Adorno Francesco Meli
Pietro Alberto Comes
direttore Renato Palumbo
regia Luca Micheletti
scene Leila Fteita
costumi Anna Biagiotti
light designer Giuseppe Di Iorio
Orchestra e Coro del Teatro La Fenice
maestro del Coro Alfonso Caiani