Per aiutare concretamente il più antico teatro della regione Emilia Romagna, duramente colpito dall’alluvione dei giorni scorsi, le due istituzioni veneziane offriranno al loro pubblico la possibilità di effettuare una libera donazione in concomitanza con alcuni dei prossimi eventi che si svolgeranno in Fenice e al Malibran, predisponendo nei foyer delle teche dedicate a questo specifico fundraising.
Prende il via un’inedita iniziativa della Fondazione Teatro La Fenice, realizzata in collaborazione con il Patriarcato di Venezia: La Fenice nella Chiesa di San Fantin, una rassegna di sei concerti di musica sacra, che si svolgerà all’interno dell’edificio di culto recentemente restaurato da venerdì 14 aprile a domenica 7 maggio 2023.
Si è aggiunto oggi, giovedì 23 marzo 2023 un nuovo importante tassello nella collaborazione tra la Fondazione Teatro La Fenice e la Casa Circondariale Santa Maria Maggiore di Venezia: gli Strumentisti del Teatro la Fenice si sono infatti esibiti presso la struttura detentiva lagunare, in un concerto ‘speciale’ che ha avuto luogo davanti al pubblico del carcerati e alla presenza del vicepresidente del Consiglio Comunale avv. Paolo Romor in rappresentanza dell’Amministrazione Comunale, quale ente collaboratore all’organizzazione del concerto.
In concomitanza con l’allestimento de La scena magica. L'arte teatrale di Mischa Scandella al Magazzino del Sale 3 sarà possibile visitare, alle Sale Apollinee del Teatro La Fenice, un’esposizione di pannelli che riproducono documenti conservati presso l’Archivio Storico del Teatro e che ripercorrono la presenza dello scenografo al Teatro La Fenice, iniziata subito dopo la Seconda guerra mondiale, con allestimenti per il teatro di prosa e per il Festival della Biennale, proseguita con numerose scenografie per opere liriche.
La data di avvio di questo nuovo progetto non è causale: proprio il 28 febbraio del 1867, in occasione della messinscena dell’opera Matilde di Shabran e del ballo Flik e Flok, il pubblico veneziano acclamò Giuseppe Garibaldi e il principe Amedeo, presenti in sala a pochi mesi dopo la liberazione della città dall’esercito austriaco.